World Emoji Day: la festa per celebrare le faccine, diventate un linguaggio universale utilizzato da tutti e in ogni occasione.
Il 17 luglio è il World Emoji Day, la festa delle faccine utilizzate per comunicare sui social (e non solo). Giornata di celebrazioni ideata nel 2014 da Jeremy Burge, fondatore dell’Emojipedia, il sito che raccoglie tutte le faccine, viene oggi festeggiata praticamente in tutto il mondo.
D’altronde il linguaggio delle emoticon, definito da molti il nuovo esperanto, è diventato fondamentale per comunicare con tutti e in (quasi) ogni occasione. E se è vero che ancora i fraintendimenti sono all’ordine del giorno, nessuno oggi potrebbe davvero fare a meno delle figurine inventate in Giappone sul finire degli anni Novanta.
Giornata mondiale delle emoji: le più utilizzate
La festa delle emoji è uno dei giorni più attesi dell’anno dai creatori dell’Emojipedia, la ‘bibbia’ delle faccine. Proprio su questo completissimo sito è possibile ricavare alcuni dati riguardo a questo linguaggio visivo diventato fondamentale nell’epoca della comunicazione digitale.
Ad esempio, sappiamo grazie al noto sito americano che l’emoticon più utilizzata è quella con gli occhioni languidi e vagamente tristi, che sembra sul punto di piangere. Seguono il più semplice cuore rosso e la faccina che ride. In questa speciale classifica di gradimento e utilizzo seguono il fuoco, la faccina amorosa circondata da cuoricini e altre emoji di tipo positivo. Anche se durante il lockdown, stando ai dati raccolti, sarebbe cresciuto l’utilizzo delle emoticon tristi, in collegamento allo stato d’animo che ha riguardato tutti noi nella vita reale.
World Emoji Day: quando non utilizzare le faccine
L’utilizzo delle emoticon è ormai comune in ogni ambito, e il linguaggio delle faccine è diventato una sorta di esperanto nell’epoca della comunicazione digitale. Eppure, nonostante ogni anno venga ampliata la scelta con tante nuove emoji capaci di passare un messaggio sempre più preciso, continua a essere molto persistente il problema riguardante l’interpretazione che si può dare alla singola emoticon e alla sua contestualizzazione. Basti pensare che ci sono faccine che sono state addirittura vietate per il loro doppio senso.
In tal senso InfoJobs ha provato a tracciare una sorta di piccolo galateo per suggerire l’utilizzo delle emoji più corrette in ambito lavorativo. Il consiglio principale è cercare in questo caso di non farne un utilizzo smodato. Ma anche Babbel ha provato stilato alcuni consigli per evitare spiacevoli incomprensioni con persone di altra nazionalità . Va in tal senso evitata la faccina sottosopra che sorride, perché ha un doppio significato. Ma anche le mani che applaudono vanno usate con cautela: in Cina simboleggiano infatti il fare l’amore. E attenzione anche al pollicione che dà l’ok: in Brasile e in Turchia equivale al dito medio!